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Cambiamenti apportati dal decreto correttivo sul Jobs Act

RisorsaLavoro5 Ottobre 2016

Alcune modifiche sono state apportate al Jobs Act, in seguito all’approvazione del Consiglio di Ministri sulle regolamentazioni riguardanti questa tanto discussa manovra sul lavoro. I cambiamenti riguardano principalmente la Naspi (la Nuova assicurazione sociale per l’impiego, ovvero l’indennità di disoccupazione), l’utilizzo dei voucher e gli ammortizzatori sociali nelle aree di crisi.

lavoro-normative

Per i lavoratori stagionali dei settori turismo e termale, la Naspi durerà un mese di più di quanto stabilito in prima istanza nel Jobs Act (fino a un massimo di 4 mesi). Questo però solo se avranno perso involontariamente il lavoro nel corso del 2016; si tratta quindi di una modifica temporanea e limitata.

Altri provvedimenti sono stati stabiliti per i lavoratori nelle aree di crisi. Le imprese considerate di valore strategico per l’economia nazionale potranno reiterare la riduzione contributiva (come descritto nell’articolo 6, comma 4, del decreto legge n. 510 del 1996) per una durata comunque non superiore ai 24 mesi. Inoltre, i contratti di solidarietà difensivi potranno essere trasformati in espansivi, per consolidare e incrementare l’organico, stabilendo nuovi e più solidi posti di lavoro, che vadano ad ampliare le competenze dell’azienda stessa.
La concessione degli ammortizzatori sociali in deroga delle risorse finanziarie non spese che regioni e province autonome possono utilizzare avranno una percentuale maggiore (che passa dal 5% al 50%), anche se alla fine di quest’anno questo tipo di ammortizzatori sociali sarà comunque abolita. Tali finanze non spese, potranno essere destinate anche a politiche attive, in particolare aumentando il finanziamento per la riqualifica di attività confiscate alla criminalità o sequestrate.

Per quanto riguarda i voucher, il governo cerca di aumentare i controlli rendendo tracciabili i buoni per il lavoro accessorio. Gli imprenditori professionisti o non agricoli dovranno comunicare in via preventiva (almeno un’ora prima dell’inizio della prestazione lavorativa richiesta), tramite e-mail o sms, alla sede dell’Ispettorato nazionale del lavoro del territorio, luogo e durata della prestazione oltre ai dati anagrafici o al codice fiscale del lavoratore. Per quanto riguarda gli imprenditori agricoli le regole sono un poco diverse, dovendo questi inviare soltanto i dati anagrafici o il codice fiscale del lavoratore, il luogo e la durata della prestazione con riferimento ad un arco temporale non superiore a 7 giorni.
Le multe per chi non rispetta questa nuova normativa, andranno dai 400 ai 2.400 euro.

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