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Perdere sonno per il lavoro, si sconta in vecchiaia

RisorsaLavoro10 Novembre 2016

Uno studio finlandese, condotto da Mikaela Birgitta von Bonsdorff dell’Università di Jyvaskyla, ha preso come campione uomini di mezza età che hanno lavorato per una media di 50 o più ore settimanali a fronte di solo 47 o meno di sonno e riposo, dimostrando che questi sono più soggetti a soffrire di problemi di salute.

lavoro-salute-vecchiaia

Gli uomini presi in esame per questo studio sono stati oltre 3.000, nati tra il 1919 e il 1934. Già nel 1974, cioè intorno ai loro 50 anni, avevano rilasciato dati riguardati abitudini lavorative e stato di salute, oltre che sulla durata media del loro sono. Poi hanno fatto lo stesso nel 2000. Circa metà del gruppo originale lavorava meno di 50 ore a settimana, mentre sono stati 352 gli uomini a dichiarare di lavorare oltre quelle ore settimanalmente.
Stando ai dati ottenuti, negli uomini che durante la mezza età hanno tenuto ritmi lavorativi di oltre 50 ore settimanali, con un sonno breve (e in alcuni casi anche con un sonno normale), sono stati riscontrati valori generali di salute e vitalità inferiori a quelli che hanno vissuto con un orario di lavoro e riposo normali. Lo studio ha preso in considerazione anche le cattive abitudini, come il fumo, ma queste da sole non potevano spiegare del tutto i problemi di salute dei soggetti.

Si ripete quindi per l’ennesima volta l’importanza di un buon riposo sulla salute. Le dichiarazioni della von Bonsdorff sono chiare: “Dormire poco aumenta lo stress e la tensione, che sono aspetti importanti della qualità della vita e i problemi di sonno potrebbero essere correlati a uno stile di vita non sano.”
Concordano sui risultati, anche professori stranieri non coinvolti nello studio, come Mika Kivimaki dell’University College di Londra, che reputa la ricerca molto interessante, perché copre l’insolito lungo periodo di 26 anni, o come Marco Tulio de Mello, dell’Universidade Federal de Minas Gerais a Belo Horizonte, in Brasile, che ci ricorda che: “dormendo poco, si verificano cambiamenti fisici, emotivi e cognitivi, oltre a una diminuzione della funzione immunitaria”.

abitudini, lavoro, orario, problemi, riposo, salute, sonno, vecchiaia

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