Si sente dire spesso che l’agricoltura è un settore che attira molti nuovi lavoratori, all’estero come in Italia, anche tra i più giovani. Questo dato è ancora più vero quando si parla di agricoltura sostenibile e agro-energie, entrambe parti dei cosiddetti Green Job, ovvero l’innovativo settore dei lavori, che unisce produzione ed ecologia. Secondo i dati di Greenitaly, infatti, nel 2014 i lavori legati all’ecologia sono in crescita. Per chi fosse interessato al rapporto completo, ecco il link a cui visualizzarlo:
Rapporto_GreenItaly_2014
Si tratta ovviamente di un settore nuovo e in continua evoluzione, ma ci sono già delle figure lavorative importanti e a cui potrebbero aspirare gli interessati.
L’agricoltura è ovviamente strettamente legata all’ambiente, definendola sostenibile, ci si riferisce alla valorizzazione del territorio tramite coltivazioni mirate atte a sviluppare e conservare le caratteristiche del terreno in cui vengono effettuate. La professione più classica ma sempre in voga in tal senso è quella dell’agronomo, a cui si può accedere tramite gli appositi master e studi universitari. Quella dell’agronomo è spesso la base per vari tipi di lavoro del settore.
Quando si parla di agricoltura sostenibile, si parla ormai anche di agro-energie, ovvero di tutte le tecniche innovative, che coinvolgono moderni studi e tecnologie per l’utilizzo ottimizzato dell’energia, del suolo e tese a risparmiare risorse vitali, come l’acqua. In questo settore si presentano quindi i ruoli più nuovi per… lavorare con la terra.
Su tutti spicca l’imprenditore agro-energetico, ovvero una persona in grado di gestire legislazioni, economia, marketing di un’azienda legata all’agricoltura sostenibile, che sia in grado di dedicare risorse di tempo ed economiche a questo settore. L’acquisizione di questo titolo non ha un preciso corso di studi; la laurea in agraria rimane però il principale punto di partenze, con master e diverse specializzazioni. Esistono poi alcune agevolazioni fiscali, in grado di aiutare i giovani a crearsi una propria realtà imprenditoriale.
Per chi fosse interessato al lato più tecnico del settore, c’è invece il ruolo del Gestore di impianti agro-energetici. Anche in questo caso le competenze richieste sono vaste, perché questa figura non si occupa solo della tecnologia degli impianti, ma anche del lato nutrizionale delle coltivazioni o del bestiame che sarà presente. Ad oggi, non c’è un preciso percorso per diventare gestore di impianti agro-energetici, ma si potrà accedere alla professione tramite l’acquisizione di una laurea in biologia, biotecnologie, chimica, veterinaria, agraria. Anche ingegneria può essere un’alternativa, per chi fosse interessato al lato più tecnico della professione.
Un’ultima figura, legata alla precedenti è quella del Consulente per lo sviluppo impianti. Anche questo ruolo coinvolge la competenza in più discipline, in particolare la conoscenza del mercato e delle tecnologie legate al campo agro-energetico. Come per i casi precedenti, il percorso per ricoprire questa carica all’interno di un’azienda può essere vario; in genere sono agronomi con particolari specializzazioni oppure ingegneri e architetti, che abbiano acquisito competenze in ambito ambientale.
Una figura molto particolare e attiva fin dagli anni ’90, ma sempre più presente in questo campo è quella dell’Operatore in una fattoria didattica, in pratica una persona che gestisce e pianifica le attività all’interno di un impianto agricolo, che ha anche funzione didattica e pedagogica, per i visitatori che si prefigge di accogliere.
In sintesi, il campo dell’agricoltura è sempre vivo e offre molteplici sbocchi professionali alle persone interessate a lavorarci, in maniera moderna e all’avanguardia.