Nonostante il tasso di un miglioramento nel tasso di disoccupazione, a Marzo, le statistiche sul lavoro giovanile rimangono preoccupanti: grazie a un’indagine svolta dall’Istituto Toniolo, prendendo in esame 6172 ragazzi tra i 18 e i 32 anni, è venuto alla luce come sia proprio la carenza di lavoro una delle prima cause che impediscono ai giovani di lasciare la casa dei genitori per crearsi una propria vita.
Rimane alta la percentuale di Neet (ovvero quelle persone che non sono impegnate in studi né in un lavoro), che ovviamente non riesce a trovare una propria indipendenza, spesso penalizzata anche da una situazione economica di partenza non solida. Non diverse sono le possibilità degli impiegati a tempo determinato; ben il 79,4% afferma che è il precariato lavorativo che stanno vivendo causa dell’impossibilità di uscire da casa dei propri genitori. Anche in questo caso, molti (la percentuale sale all’80%) percepiscono la situazione economica generale come un forte impedimento alla propria autonomia.
Senza un apparente sbocco, molto si impegnano nello svolgimento del volontariato (con una percentuale che sale di pari grado al titolo di studio conseguito) per rafforzare il proprio curriculum o per trovare una qualsivoglia tipo d’impiego. Una certa importanza viene poi data anche all’apprendimento delle soft (o life) skills, ovvero quelle competenze definite trasversali, ritenute molto valide per trovare un impiego.
Rimane quindi un forte divario tra quello che i giovani italiani vorrebbero ottenere e la possibilità di realizzare questi propositi, primo su tutti appunto, l’indipendenza dai genitori, ma anche il desiderio di mettere su famiglia.